IL TAR del Lazio respinge il ricorso degli ordini contro la "direttiva qualifiche"

IL TAR del Lazio ha definitivamente respinto il ricorso degli ordini professionali contro il decreto legislativo n-206 del 2007 ritenendolo inammissibile per mancanza di interesse da parte degli ordini.
Il dlgs ed il relativo decreto di attuazione prevedono semplicemente la creazione di un elenco di associazioni che rispondono ad un elenco di requisiti tali da renderli rappresentativi di una professione. Queste associazioni partecipano, insieme agli ordini professionali, alla ipotetica elaborazione di piattaforme comuni con l'obiettivo di eliminare gli ostacoli alla libera circolazione di persone e servizi tra stati membri.
Diversi ordini professionali avevano presentato ricorso al TAR (commercialisti ed esperti contabili, ingegneri, periti industriali, geologi e CUP) rallentando di fatto l'attuazione del provvedimento.
Con la sentenza n.3122 del 25 marzo 2009 è "del tutto esclusa la preoccupazione paventata nel ricorso, secondo cui, mediante la norma in materia di piattaforme comuni, il decreto legislativo n. 206/2007 avrebbe voluto produrre il superamento di fatto del sistema di accesso mediante esame di stato alle professioni regolamentate".
L'iter di attuazione della direttiva dovrebbe riprendere ora con speditezza visto che a tutt'oggi non è stato prodotto nessun decreto di accreditamento.
Anche l'ALSI aveva presentato domanda di accreditamento tra le primissime associazioni nel lontano dicembre 2007.